I battimenti binaurali sono dei battiti sonori ritmici veicolati da due suoni (Toni) diversi, a bassa intensità e separati per ognuno dei due padiglioni auricolari.
Quando un tono è ascoltato con un orecchio e un altro tono lievemente diverso è ascoltato con l’altro orecchio, il cervello percepisce un terzo suono ritmico che pulsa alla frequenza della differenza tra i due toni.
Ad esempio, se un tono di 1000Hz viene sottoposto all’orecchio sinistro e un tono di 1010Hz viene sottoposto simultaneamente all’orecchio destro, un terzo tono di 10Hz viene elaborato e percepito dal cervello.
E’ una delle tecniche più efficaci quando si parla di induzioni cerebrali o brainwave entrainment e, ovviamente, funziona solo con suoni stereofonici. Per questo motivo è consigliabile l’uso delle cuffie stereofoniche.
Cosa dice la scienza sui Suoni Binaurali …
La ricerca scientifica sulle induzioni cerebrali è oramai solida, poiché si svolge da 70 anni, fin dal 1934 quando il fenomeno della risonanza cerebrale è stato scoperto (Adrian and Matthews, Journal of Physiology).
Da allora numerosi ricercatori hanno nel tempo individuato e sperimentato diversi metodi per “guidare” le frequenze cerebrali, i quali possono essere visivi (luci intermittenti) o uditivi.
I “Binaural Beats” o battimenti binaurali sono uno dei metodi più efficaci e sono stati scoperti nel 1839 da un ricercatore tedesco e sperimentate per la prima volta dal Dr. Gerald Oster nel 1973, al Mount Sinai School of Medicine di New York.
Dal 1960 l’induzione cerebrale aveva cominciato ad essere utilizzata nel mondo scientifico come uno strumento, ad esempio da alcuni medici, per ridurre la quantità di anestesia necessaria negli interventi chirurgici o nelle procedure dentistiche.
Gli studi continuarono nei decenni, in particolare nell’ottica di individuarne maggiormente le possibilità mediche e psicoterapeutiche. Il Dr. Norman Shealy, il Dr. Glen Solomon e altri ricercatori ne studiarono gli effetti sulla cura dell’emicrania, sul rilascio di Serotonina (l’ormone del “buonumore”) e dell’HGH (Human Growth Hormone, ormone della crescita), così come sul rilassamento in generale.
Nel 1981 Michael Hutchison scrisse il testo capitale “Megabrain”, punto di riferimento in materia, dove sottolineò le numerose possibilità dell’induzione delle onde cerebrali, dalla meditazione all’apprendimento veloce e potenziato.
Gli studi continuarono nel 1990 con ricercatori come il Dottor Russell, il Dr. Carter e altri che esplorarono le vaste potenzialità di utilizzo nell’ADD (Deficit di attenzione e iperattività) e nei disturbi di apprendimento. La ricerca è stata condotta anche per stanchezza cronica, dolore cronico, depressione, PMS (sindrome premestruale), ipertensione e una serie di altri disturbi.
Una costante ricerca continua oggi con il lavoro del famoso psicologo americano e pioniere dell’utilizzo del Biofeedback Dr. Thomas Budzynski, di David Siever, dello psicologo Michael Joyce, del dr. Nitamo Montecucco fondatore della Medicina Olistica in Italia e di molti altri.
L’induzione delle onde cerebrali è supportata quindi da una ricerca approfondita e da risultati più che verificati sperimentalmente, costituisce un valido supporto al benessere della persona ed è di facile utilizzo. Sempre più figure professionali, come psicologi, psicoterapeuti, naturopati, coachees e insegnanti stanno conoscendo e utilizzando le induzioni cerebrali trovandole estremamente utili e praticamente prive di controindicazioni ed effetti collaterali.
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Bibliografia e siti di riferimento
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Dott. Bruce Lipton “L’evoluzione Spontanea”
Dott. Joe Dispenza “Riprogramma il tuo cervello”
Dott. Annie Marquier ” Il Cervello del Cuore”
Dott. Fred Alan Wolf “What the Bleep do we Know”
De Stressing – Biofeedback heartmath.org/
Suoni Binaurali Amadeux.net
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