uomo di luceCosa dimostra l’effetto fotoelettrico? La Luce trasforma la materia.

Alcuni conoscono in cosa consiste questo particolare fenomeno fisico, ma in pochi sanno cosa dimostra l’effetto fotoelettrico.  Il fatto che la luce trasforma la materia è un’affermazione di ordine puramente metafisico, o vi è in essa un fondamento scientifico?

Importantissima convalida scientifica dell’interazione tra energia e materia è, appunto  il fenomeno detto effetto fotoelettrico*.
Einstein contribuì moltissimo a spiegarlo con gli studi che gli valsero il premio nobel per la fisica nel 1921 (non lo ricevette infatti per la Relatività).  L’equazione* che definisce l’effetto fotoelettrico è stata desunta dall’osservazione empirica: rilascio di elettroni da corpi irradiati di luce.

L’effetto fotoelettrico ci dice che quando un metallo viene irradiato con luce di una certa frequenza (che è radiazione elettromagnetica, ovvero fotoni aventi una certa lunghezza d’onda) esso rilascia elettroni.
Un rilascio di elettroni da parte del metallo significa che esso cambia la sua natura, perché il numero di elettroni che compongono l’atomo determinano la qualità della materia. Se il metallo perde elettroni significa perciò che si sta trasformando.
Nelle sperimentazioni i ricercatori hanno illuminato del metallo con fasci di luce di diverse frequenze e si sono resi conto che irradiando con una luce rossa, con la frequenza elettromagnetica dell’infrarosso, non accadeva nulla, nessun elettrone veniva ceduto; invece, se l’irradiazione avveniva con la luce blu, con la frequenza dell’ultravioletto, l’effetto fotoelettrico accadeva.

Cosa significa ciò?

Ciò che ci mostra l’effetto fotoelettrico è importantissimo: che la materia si trasforma sotto l’effetto dell’irradiazione della luce. Ma anche che la frequenza è importante: solo al di sopra di una certa frequenza la luce è efficace sulla materia, al di sotto no.
Solo l’irradiazione con una frequenza sufficientemente alta dello spettro elettromagnetico (oltre la luce visibile) interagisce con la materia e ne sancisce un cambiamento strutturale.

Va considerato che l’effetto fotoelettrico è un fenomeno che non si verifica soltanto nei metalli, semplicemente in essi è più evidente: si verifica ogni qualvolta un sistema materiale elementare, atomo o molecola o cristallo, è investito da radiazione elettromagnetica, di energia sufficientemente elevata pertanto si verifica nei corpi fisici così come nei gas e nei vapori.

Una riflessione sorge spontanea. Non sembra tutto questo una rappresentazione dello spirito che trasforma la materia?
Quanto è importante lavorare sul corpo per purificarlo, bilanciarlo, in modo che possa accogliere le energie più alte, le più alte frequenze che trasformano la materia?

Donna irradiata

Sara Siani
Redazione Holystica

 

 

 

 

*L’equazione che esprime l’effetto fotoelettrico è la seguente:

E= hf

L’energia (E) è uguale alla costante di Plank (h) moltiplicata per la frequenza (f).
Einstein comprese che l’effetto fotoelettrico evidenzia la natura quantistica della luce. La radiazione elettromagnetica è un’onda, ma l’energia non è distribuita in modo uniforme sull’intero fronte dell’onda ma è concentrata in singoli quanti (pacchetti discreti) di energia, i fotoni.

Costante di Plank: è la costante che indica di quanto può incrementare l’energia. L’energia non incrementa in modo continuo, ma in piccoli pezzettini, in piccole porzioni discrete, che sono dette ‘quanti’.
Le porzioni discrete sono inframmezzate da una costante, e questa è la costante di Plank, che dice quanto incrementalmente aumenta l’energia. Questa quantità moltiplicata per la frequenza dà la misura dell’energia.

https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_fotoelettrico

 

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